lunedì 9 gennaio 2017

Step 23: Un colore "selvaggio"

Claude Levi-Strauss (1908-2009) è stato un filosofo e antropologo francese, oggi ricordato per il libro "Il pensiero selvaggio"; cosa intendeva, per "selvaggio"? Voleva indicare questa capacità di pensiero, primitiva e quasi inconscia, che poteva accomunare l'uomo occidentale moderno alle popolazioni tribali, indiane, amazzoniche, eccetera. Esisterebbe infatti questa capacità cognitiva che permette all'uomo di ragionare per associazioni, e trovare significati anche laddove non necessariamente ci sia della "scienza", della ricerca fissa e indiscutibile; come gli indigeni "selvaggi", che anche senza studio scientifico e senza i mezzi della modernità vanno a creare classificazioni, di animali e piante, ragionando per associazioni di idee.

E per quanto riguarda il nostro campo di indagine, quanto può essere "selvaggio" il Blu marino? 

Cercando la natura primordiale, simbolica, e profonda del blu, non possiamo che legarlo al cielo (e al mare), associando ovviamente i colori; il simbolo del divino, poichè il divino risiede in Cielo (questa è una fondamentale associazione selvaggia e simbolica, non ci sono prove della presenza di spiritualità nel cielo, anzi modernamente sappiamo perfettamente come è costituita la volta celeste e l'atmosfera, ma il cielo è un elemento a noi "superiore", "alto", e quindi sede di qualcosa di superiore; da sempre, fin dalla primissima antichità, si configura come casa del divino, dello spirito).


Fin dagli egizi, che lo usavano come colore ornamentale per rappresentare appunto la divinità, passando per la cristianità di Giotto, che di blu immergeva i suoi affreschi nella Cappella degli Scrovegni, storicamente è stato sempre usato per questa dimensione "trascendentale". 

 












"Cappella degli Scrovegni", Padova (1306), Giotto


Per non ripetermi, rimando agli step Step 4Step 21 , dove si è già parlato delle simbologie legate al nostro colore. 

 

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